Un Accendino Blu - Testi
PASSEGGIANDO (Tra memorie del Passato) - (M.Briganti)
Mento in alto, vento addosso
occhi accesi verso il nuovo
orizzonti da spogliare e riscoprire
ed un ricordo da portare sempre addosso
anche fossi solo al mondo
e non avessi alcun rimorso
Cento passi, tutti avanti
nella mente c’è l’immagine del cane che mi riportava i sassi
Un paesaggio ancora familiare
Che belli quei colori
Risento anche gli odori
Mi sento così vivo !
Mi chiedo come mai
Non accada così spesso
Di prendere più tempo per stare con me stesso?
“E chissà se ancora ci sarà quel fusto dimezzato
Dove è inciso una parte di passato
Con la lama del coltello che è poggiato
sul camino a far da guardia a ciò che è stato
Ricordi che riaffiorano, pensieri che mi sfiorano
Mi sento così bene che vorrei poter restare un altro po’
mi sento già rinato
Passeggiando tra memorie del passato…”
Verdi, polloni di castagni
Le lame li hanno incisi tante volte
per fare flauti ed armi
Che bello ricordarsi come fare
riprovarci ancora adesso
grazie a te io sono un figlio che ha qualcosa da insegnare
E chissà se anch’io sarò altrettanto bravo
nel farlo a mia volta ricordare
“E chissà se ancora ci sarà quel fusto dimezzato
Dove è incisa una parte di passato
Con la lama del coltello che da sempre sta poggiato
sul camino a far da guardia a ciò che è stato
Ricordi che riaffiorano, pensieri che mi sfiorano
Mi sento così bene che vorrei poter restare un altro po’
mi sento già rinato
Passeggiando lentamente tra memorie del passato…”
COME SE NIENTE FOSSE - (M.Briganti)
“… ma cosa ci fai qui… lo sai che io non posso…
E non voglio, e non posso, e non voglio…
Ma dai… restiamo così…”
Come non sapessi che anche io ti voglio
Adesso non mi provocare che io non ti posso…
Voglio solo dire che non ti posso avere
Non ti impermalosire che io non ci posso
Fare niente però se vuoi
Io potrei dire “SI”
Ma rimanendo così
Come se Niente Fosse
Vorrei Proprio dire di no
Almeno per un po’
Almeno il tempo di poterci pentire
Però….
So che credi adesso
Che io voglia fare se…
…mplicemente e solamente
Quello che mi va
Ma sai che io non posso
Lo vedi che ci soffro!
Con lei ho già fatto un passo
E poi che si fa?
Però se tu continui così
Io potrei dire “SI”
Ma dovrei dire di “NO”
Almeno per un po’
Ma dai che forse è meglio così
Se rimaniamo qui
Come se niente fosse…
Come se niente fosse…
E stanotte non dormirò
Già so che ti penserò
però, farò,
Come se Niente Fosse…
E quando ti incontrerò
Vedrai ti guarderò
Ma poi farò
Come se Niente Fosse…
E quando poi dormirò
Vedrai che ti sognerò
Però, Sarà
Come se Niente Fosse…
E quando ti incontrerò
Vedrai ti saluterò
Ma poi farò
Come se Niente Fosse…
COSA IMPORTA ... - (M.Briganti)
Cosa importa cosa è stato se usavamo i nostri istanti
a discutere sul titolo senza mai andare avanti
in un romanzo ambientato fuori tempo
senza scriverne la storia perché farlo non avrebbe avuto senso…
Cosa importa cosa è stato, se eravamo due parole
che rimavano tra loro… ma non nella stessa frase
cosa importa se stavamo li ad attendere… tra le virgole,
come parti di una frase che potresti pure omettere…
Cosa importa cosa è stato e se quel libro non lo ho letto
cosa importa cosa è stato e se il finale lo ho soltanto immaginato
cosa importa cosa è stato, cosa importa cosa è adesso
cosa siamo diventati… o siamo stati
Cosa importa cosa è stato o cosa siamo diventati proprio adesso,
che la trama della storia non coincide con l’aspetto,
che avevamo immaginato ma che escluse quelle frasi tra parentesi poi non abbiamo scritto
Cosa importa cosa è adesso se anche prima restavamo ad aspettare, tra le virgole,
l’arrivo di un finale che era scritto… forse proprio dall’inizio
cosa importa se la pagina seguente fosse stata più avvincente
Cosa importa cosa è stato e se quel libro non lo hai letto
se hai strappato quelle pagine e le hai messe in un cassetto
cosa importa cosa è stato, cosa importa cosa è adesso
cosa siamo diventati o forse siamo sempre stati
Cosa importa se rimane qualche dialogo da fare
cosa è stato e se la fine la ho dovuta immaginare
e se eravamo due parole in sospensione tra le pagine di un libro
in attesa di un finale senza arbitrio
Cosa importa cosa è stato o cosa siamo diventati
Cosa importa cosa è stato e se eravamo innamorati per davvero
Cosa importa se le nostre frasi ormai si sono perse
Se scriviamo in altre storie e sopra pagine diverse
E cosa importa cosa è stato, se quel libro non lo ho letto
se è finito come un sogno, chiuso a chiave in un cassetto…
FLASHBACK - (M.Briganti)
E quasi quasi ordino quello che avresti preso tu…
che strano ripensarci adesso
dopo tanto che non ci sei più
Ed ho ordinato anche “da bere”
tu non lo avresti fatto mai
un po’ di alcol può aiutare
a non domandarmi che farai
Senza cadere nell’inganno della nostalgia,
per un flashback evocato dal menù
ma di te ho solo bei ricordi…
che senso avrebbe non ripensarci più…
Strano rivederti qui a ridere di me
per la faccia che facevo
quando mi prendevi in giro…
Strano essere da solo qui a ridere di te…
E rivederti mentre usi alla rovescia la tazzina del caffè
così la bocca puoi posarla dalla meno usata…
Solo i mancini lo faranno come te…
Ma l’alcol forse è ancora troppo poco per non domandarmi che farai …
ma di te ho solo bei ricordi…
e non ha senso non ripensarci mai…
e infondo cosa ci sarà di strano
nel domandarmi “adesso che farai”…
se di te ho solo bei ricordi…
che senso avrebbe, non dover pensarci mai…
ORMAI - (M.Briganti)
E se anche quando parliamo
Ormai non siamo più noi
Tu mi dirai,
che non vorrai,
Anche se infondo lo vuoi…
E cercherò le tue attenzioni
Scordando ciò che non vuoi
Non capirò,
Continuerò…
Sapendo che non dovrei….
Cerchiamo sogni più grandi di noi
Che poi, non vediamo più
Desideriamo un futuro ma poi
Restiamo un “Io” ed un “Tu”…
Ma so… che ci vogliamo
E forse adesso di più
E tu dirai,
che non lo sai…
Che non ha senso così …
Cerchiamo sogni più grandi che poi
Ormai, non vediamo più
Desideriamo un futuro ma “noi”
Restiamo un “Io” ed un “Tu”…
E ci facciamo del male e lo so
Che forse, è meglio così
Ma proprio adesso che Ormai non ci sei
Vorrei, che tu fossi qui…
STATUS QUO - (M.Briganti)
Certo che si tratta di me, chi altri credi che io sia?
Che se anche poi non ti dico chi è… in ogni cosa c’è qualcosa di me
Ci sono cose che non ti direi nemmeno sotto tortura
E non è per paura di un No… ma per mantenere lo “Status Quo”.
Talvolta penso com’è che sarebbe se riuscissi a dirlo
Che penseresti di me? Preferirei non saperlo…
Ma forse ho osato già troppo per uno che non sa “bluffare”
Che quando finge gli trema l’occhio… perché vorrebbe farsi scoprire.
“Vado avanti così, che con un se e con un ma, posso scriverla io questa storia
Essere attore e regista, cambiare la trama, scrivere i dialoghi e creare il colpo di scena.
Andando avanti così, sul filo di un illusione, perché giocando da solo so vincere bene
E anche se sono da solo, continuo a giocare perché così io potrò immaginare il giusto finale…”
E questo strano equilibrio non so quanto sia conveniente
Ma ho paura di fare, di dire, di agire e espormi ulteriormente
E adesso credo tu sappia chi io sia, forse ormai è evidente
E cosa importa se insieme a me, in testa hai anche altra gente
“Io vado avanti così, che con un se e con un ma, posso scriverla io questa storia
Stasera dirai di Si… perché ho deciso così… Domani deciderò se potrai dire di No…
Vado avanti così, scrivendo il copione, di una storia un po’ fine a se stessa, di un illusione
Ma io continuo a giocare perché così io potrò immaginare il giusto finale…”
QUELLO CHE MI HAI DATO - (M.Briganti)
Son qui, che aspetto di mancarti,
E provo un po’ a resistere per non
essere sempre io a cercarti…
Che strano il tuo concetto di:
“domani ci sentiamo”…
Se di domani ne sono passati e
ancora non mi hai ricercato
Ed io… neanche ho ri-chiamato…
E adesso sarà il caso che riesca ad accettare
Che quello che è passato
Non può certo ritornare
Inutile pensare
Che cosa avrei voluto
Che cosa mi è rimasto
Di quello che mi hai dato…
“Due gocce di “Chloè” in un fazzoletto
Son servite solamente a profumare
Il contenuto di un cassetto
Un accendino blu che non funziona più
Che certo mi ha aiutato
Per quelle sigarette che non ho fumato…
Lo sai non ho fumato… o perlomeno
Non ho ricominciato…”
Son qui che aspetto ancora di mancarti
E nonostante sappia non sia giusto
Ho tanta voglia di cercarti
Ci provo anche a convincermi
Mi sforzo di pensare
Che quello che mi hai dato… non sia niente di speciale
“Due gocce di “Chloè” in un fazzoletto
Son servite solamente a profumare
Il contenuto di un cassetto
Un accendino che, non ha mai funzionato
È ciò che mi è rimasto, di quello che mi hai dato
Un gesto del tuo affetto
Chiuso dentro il portafoglio
È certo un bel ricordo
Ma non è quello che voglio
Un accendino blu che non funziona più
Che certo mi ha aiutato
Per quelle sigarette che non ho fumato…
Lo sai non ho fumato… o perlomeno
Non ho ricominciato…”
VA BENE COSI' - (M.Briganti - M.Mura)
Ci sono giorni che spesso
non assomigliano a niente
ed altri invece che poi
profuman di noi
E certe sere fatico persino
a ricordare il mio nome
e a volte mi maledico perché
non riesco a spiegarmi come…
Ci sono giorni anche adesso
In cui non credo più a niente
ed altri ancora che poi
Non penso che a noi
E certe notti fatico persino
a prendere fiato
perduto in mari di stoffa
dietro un pensiero sbagliato…
“Ma sai che ti dico? Va bene così!
Anche se sei al centro dell’ombelico
del nodo che ho qui…
So che ogni cosa ha un inizio
E forse una fine
Come fa il sole al tramonto
Quando si ferma a baciare il confine”.
E fino a ieri morivo soltanto
delle illusioni per cui adesso vivo
è l’autostima che fa un altro nodo
sulle parole che penso e che dico
E come tanti ancora io sbaglio
Incatenato alle mie convinzioni
Ma porto certe negli occhi le aurore
Delle le mie nuove ragioni !
“Ma sai che ti dico?
Va bene così!
Anche se sei ancora al centro dell’ombelico
del nodo che ho qui…
So che ogni cosa ha un inizio
E forse anche una fine
Come fa il sole al tramonto
Quando si ferma a baciare il confine”.
“E allora sai che ti dico?
Va proprio bene così!
Anche se sei ancora al centro dell’ombelico
del nodo che ho qui…
So che ogni cosa ha un inizio
E certamente una fine
Ed io son stato il tramonto
Tu solamente il confine”.
UN ATTIMO DI TE - (M.Briganti)
Se fosse così facile, cambiare certe cose
Se non ci fossero le spine tra i rami delle rose
Se solo io sapessi accontentarmi dei brevi attimi di te.
Eppure è così lieve quell’immagine di me
Che nutre la sua essenza in pochi attimi di te
Vissuti dentro un Bar a bere un succo di pompelmo od un caffè.
Ma so che avere un altro cuore a cui pensare, è più importante di me
E so che è giusto, che dovrei lasciarti andare, ma non riesco a rinunciare a questi attimi di te.
Se fosse così facile noi non saremmo qui
Due sguardi che si cercano e si inseguono così
Un abbraccio consumato tra un tra un panino e una risata in autogrill
E se là fuori non ci fosse un mondo intero, a ricordarmi di te
forse potrei lasciarti andare per davvero, ma non riesco a non volere ancora un attimo di te.
Ed ho creduto in questo un sogno il ritrovarmi con te
ma adesso ormai io ne ho bisogno, Ti prego resta ancora un po’, ancora un attimo con me
Se fosse così facile, cambiare certe cose
Non ci sarebbero le spine tra i rami delle rose
E forse io saprei che cosa fare per tenerti insieme a me
E anche se adesso tutt’intorno ho un mondo intero a ricordarmi il perché
Io, Vorrei lasciarmi andare per davvero, perché non riesco a non volere, desiderare di scoprire, come sarebbe la mia vita, piena di attimi di te.
SIGNOR DOTTORE - (M.Briganti)
Dottore, mi consenta di parlare, lo sa che in questi casi ci resto molto male
Vorrei che mi potesse un po’ ascoltare, ritengo di poter aver qualcosa da ridire
Vorrei che mi riuscisse a far capire, come mai Lei non si possa mai smentire
Se crede che sia giusto, che io accetti di buon gusto, che Lei mi debba sempre criticare
Dottore Lei ha una dote che io forse mai avrò, probabilmente il Suo cinismo puro e critico
Consente di applicare ogni Sua acuta conoscenza, nonostante le evidenze di una cauta diffidenza
Vorrei aiuto nel capire cosa passa nella mente, di quelli come noi che infondo contan quasi niente
E che osano pensare che anche le loro teste, producano talvolta le risposte giuste…
E soprattutto mi dica come mai, Lei che ha capito tutto non sorride quasi mai
mi dica come mai non Si confonde con quelli come noi, lo Sa che siamo ancora in molti a non pensarla come Lei
in special modo mi dica come poi, potremmo egevolarLa prostrandoci più a lei
che forse noi sbagliando non riusciamo ad accettare
che è giusto per noi stolti, lasciarci giudicare
Mi scusi sa Dottore, perdoni se l’ho detto, capisco che discutere con Lei sia quasi ingiusto
Infondo Lei ha una dote che io forse mai avrò, riesce ad ottener da me anche quello che non ho
Mi presti il Suo prezioso aiuto nel capire come mai, talvolta mi consento di non pensarla come lei
Perdoni se ho creduto di potergliene parlare, ma sa di alcune cose poi ci resto anche un po’ male
E soprattutto mi dica come mai, Lei che ha capito tutto non sorride quasi mai
mi dica come mai non Si confonde con quelli come noi, lo Sa che siamo ancora in molti a non pensarla come Lei
in special modo mi dica come poi, potremmo egevolarLa prostrandoci più a lei
che forse noi sbagliando non riusciamo ad accettare
che è giusto per noi stolti, lasciarci giudicare
In special modo mi dica come e se, potrei assecondare il suo volere senza rinunciare a me
ma infondo è giusto che io riesca accettare
che il bello di noi stolti è lasciarci criticare, lasciarci giudicare, lasciarci condannare!
PER NON PENSARCI ANCORA - (M.Briganti)
Fuori è giorno … e ancora non ho sonno
conto i passi, giro in tondo, guardo intorno,
è uno strano passatempo
però adesso non mi sento
di riprendere la strada …
Vado a letto ancora sveglio
e sai che novità …
se mi succede quasi sempre
dall’esame di maturità
“Le giornate che finivan troppo in fretta …
il futuro era solo una vaga macchia incerta
un quadro astratto che nessuno sa spiegare
e che ancora non aveva la firma dell’autore
Ed ho vissuto altre persone, condiviso tempo e istanti …
Deviato il mio percorso per non dover andare avanti
Come l’eco del mio ego insoddisfatto
Che preferisce fare il giro, anche per andare a letto”.
Vado a letto e ancora sono sveglio
E mi sveglio con il sonno
Chissà poi che novità …
Se mi succede ad ogni giorno
Ma i riflessi degli specchi per allodole che fanno da contorno a questa prosa
Mi ritagliano la luce come queste tapparelle quando ormai lo sai di già come sarà la tua giornata
“Le giornate che finivan troppo in fretta …
il futuro era ancora una grande macchia incerta
un quadro astratto che nessuno sa spiegare
ma che almeno porta addosso la firma dell’autore
Ed ho creduto alle parole, confondendole coi fatti …
Violentato il mio pensiero come fanno solo i matti
Incoerente come l’eco del mio ego insoddisfatto
Che proferisce fare il giro anche per andare a letto”.
E ho ripreso quella strada
nonostante i tanti passi
era quella già tracciata
che mostrava ancora a tutti i miei riflessi
“Le giornate che finiscon troppo in fretta…
il futuro resta ancora un’enorme macchia incerta
un quadro astratto che ancora, non mi so spiegare
ma che porta in fondo a destra la mia firma come autore
Un quadro astratto come l’opera di un folle
con la firma di un autore che forse non avrà neanche valore …
e resto qua ovattato dai cartoni delle uova
a confondere i ricordi
per non pensarci ancora …”